
Due nuove proposte per i circoli FIC,
due nuovi film di Sabrina Varani!
Rwanda, il paese delle donne
(Italia, 2019, 32’)
Un documentario sullo straordinario percorso del Rwanda attraverso la storia della rinascita delle donne sopravvissute al genocidio contro i Tutsi del 1994.

Documentario prodotto con il contributo
finanziario dell’Unione europea attraverso il Consorzio delle Ong
Piemontesi, nell’ambito di Frame, Voice, Report! con Associazione
Alma Terra (Torino), Progetto Rwanda Onlus (Roma) e AAMOD (Archivio
Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Roma). Per il
noleggio del documentario non è prevista una fee, ma una donazione
libera e volontaria a
Progetto Rwanda Onlus
Monte dei Paschi di Siena – Ag.1 Roma
c/c n.115113/04 (Abi 01030 – Cab 03201 – Cin S)
Iban IT 69 S 01030 03201 000001511304
Causale: contributo volontario per sostenere il lavoro di diffusione del documentario “Rwanda, il paese delle donne “
Per info (supporti, costi) e
possibilità di presentazione con la regista:
Elisabetta Castiglioni
info@elisabettacastiglioni.it
+39 06 3225044 – +39 3284112014
Sinossi
La storia del Rwanda attraverso il racconto di tre testimoni: Yvonne Tangheroni Ingabire, che all’epoca del genocidio aveva 9 anni, adottata da una famiglia italiana, lavora alla Caritas internazionale e sostiene una scuola in Rwanda; Valerie Mukabayire, direttrice della scuola materna Amahoro finanziata dalla onlus “Progetto Rwanda” e legale rappresentante dell’associazione AVEGA, che dal ‘95 aiuta le vedove del genocidio con progetti di assistenza legale, socio economica e di sostegno psicologico e sanitario; Godelieve Mukasarasi, fondatrice e legale rappresentante dell’associazione SEVOTA, che da 25 anni si occupa delle donne vittime di violenze sessuali subite durante il genocidio e dei loro figli nati dagli stupri. Attraverso le loro testimonianze dirette il documentario ricostruisce un quadro della rinascita del Paese, che da una distruzione quasi totale è riuscito a risollevarsi e a riproporsi come un modello di sviluppo e pace sociale per l’Africa intera.
Pagine
nascoste (Italia, 2017, 67’)
Un viaggio nella composizione del nuovo romanzo di Francesca Melandri, una delle voci più interessanti della nuova letteratura italiana. Un viaggio alla scoperta di un padre, diverso da come si credeva. Un viaggio nel fascismo, nel razzismo, nella memoria rimossa. La scoperta inattesa di una memoria personale, che diventa memoria della nostra Storia e del nostro presente.
Sinossi
All’origine del nuovo romanzo che la
scrittrice Francesca Melandri sta preparando, “Sangue giusto”,
vi è l’urgenza personale di fare luce sulla generazione di suo
padre, quei ‘nativi fascisti’ la cui giovinezza si svolse interamente
dopo la Marcia su Roma e che poi, dopo il 25 aprile 1945, della
propria adesione al regime non parlarono più. Francesca sa che suo
padre da giovane è stato fascista ma sa anche che Franco,
sopravvissuto alla tragica campagna di Russia, ha poi subito come
molti reduci una profonda conversione antifascista.
Il ritrovamento negli archivi di un
articolo che porta la sua firma rivela però alla figlia una realtà
diversa. La scrittrice si avventura così in altre leggende, più
collettive e pubbliche e non collegate alla biografia del padre,
quelle legate alla guerra d’Abissinia (dove Franco non è mai
stato), e la successiva occupazione così poco raccontata alla
generazione post-bellica, tradizionalmente rappresentata come bonaria
e praticamente indolore. La sua ricerca, condotta attraverso viaggi
in Etiopia, ascolto di testimonianze e studio delle fonti storiche,
racconta invece un’altra storia, fatta di stragi e violenze.
Francesca studia e indaga per cinque
anni, elaborando le sue conoscenze in una narrazione articolata, che
intreccia il nostro passato coloniale con l’Italia razzista del
nostro presente, riscoprendo i legami culturali dell’Italia
contemporanea con quella mentalità intollerante mai realmente
debellata alla radice e che oggi riemerge con prepotenza. Allo stesso
tempo, molti dei testimoni che incontra, come Massimo Rendina (a
lungo vicepresidente del’ANPI) che salvò suo padre dalle epurazioni
sommarie di fine guerra mettendogli al collo il suo fazzoletto da
partigiano, le rivelano come la realtà storica, quando s’incarna
nelle persone, sia ben più interessante e viva sia dei silenzi che
dei giudizi sommari.
Il film è il racconto di questa
ricerca, che intreccia passato e presente, rimozioni private e
pubbliche, ambivalenze e contraddizioni, e del processo creativo che
trasforma la realtà biografica e storica in quella restituzione
della complessità che è la letteratura.
Trailer
Recensioni
Sabrina Varani (1965) direttrice
della fotografia e documentarista, lavora nel cinema dal 1985, dal
‘94 al ‘98 vive e lavora in Francia, collaborando con molti
registi francesi e africani. Tornata in Italia si dedica
parallelamente al suo lavoro, sia nel cinema di finzione che nel
documentario, e a propri progetti. Tra le principali collaborazioni
come direttrice della fotografia nell’ambito del documentario
italiano si ricorda Agostino Ferrente ne “L’Orchestra di piazza
Vittorio”, Alina Marazzi in “Per sempre”, “Noi non siamo come
James Bond” di Mario Balsamo, “Anija” di Roland Sejko,
“Terramatta” , “Con il fiato sospeso” e il lungometraggio
“Sembra mio figlio” di Costanza Quatriglio. Tra i suoi principali
lavori come regista “Negri de Roma” (2002), e “Riding for
Jesus” (2011).
Per info (supporti, costi) e
possibilità di presentazione con la regista:
Elisabetta Castiglioni
info@elisabettacastiglioni.it
+39 06 3225044 – +39 3284112014