Dalla nostra cineteca federale Lab 80 film, una nuova proposta per i Circoli FIC. Gods of Mexico di Helmut Dosantos.
Un documentario di osservazione che esplora differenti modi di resistenza alla modernizzazione nel cuore del Messico, ritraendo la gran diversità delle comunità native e afro-discendenti di tutto il paese. È un omaggio all’essere umano, al suo lavoro quotidiano e a coloro che lottano per preservare la propria identità culturale, attraverso una “Atlantide perduta”, dove innumerevoli possibilità di esistenza continuano a resistere all’ombra della modernizzazione, contro quel tipo di progresso che – marciando a tutta velocità – allontana ogni considerazione critica sulla direzione e sui valori da seguire.
Helmut Dosantos è regista, sceneggiatore, produttore e fotografo. Nel 2019 ha prodotto Tony Driver di Ascanio Petrini (Settimana della Critica, Venezia); nel 2021 ha co-prodotto Prayers for the Stolen di Tatiana Huezo (Un Certain Regard, Cannes) ed è stato produttore esecutivo di Atlantide Yuri Ancarani (Orizzonti, Venezia). Gods of Mexico è il suo debutto alla regia, selezionato in numerosi festival internazionali.
— Un film che coglie la sopravvivenza di stili di vita, la resistenza all’omologazione, culturale, paesaggistica, della società moderna, un mondo antico che in Messico ancora sopravvive. QUINLAN — Dosantos transports audiences through salt pans, deserts, highlands, jungle, and underground mines, in both richly saturated color and black-and-white melodic interludes. VARIETY — The requisite problematic film, Gods of Mexico, whose spectacular tableaux of Indigenous people feel inextricable from century-old traditions of ethnographic gazes. ARTFORUM — Dioses de México, la importancia de preservar la memoria. IMCINE — This documentary speaks to the fascinating nature of the human experience. VOX — Una cinta impresionante que deja claro que los Dioses de México son tradición y costumbres, son alma y espíritu, y sobre todo, un legado invaluable. BOGART MAGAZINE