Bergamo e Brescia,
le città illuminate dal cinema
In occasione di BGBS2023, un progetto alla (ri)scoperta dei tesori nascosti nelle due città e nei territori circostanti attraverso il cinema e i suoi protagonisti
Il 34° Convegno studi “Vedere e Studiare Cinema” organizzato da FIC – Federazione Italiana Cineforum e promosso nell’ambito dell’annuale Consiglio Federale, quest’anno alla sua 71^ edizione, si svolgerà a Bergamo in Sala Galmozzi (Via Tasso 4) e presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a partire dal pomeriggio di venerdì 29 settembre e per tutta la giornata di sabato 30. Il convegno è parte del progetto Cinema al cuore per l’anno della Capitale Italiana della Cultura ed è un omaggio a Bergamo e Brescia viste nel loro rapporto con il cinema, anzi, illuminate dal cinema: il loro “saper fare” nel settore audiovisivo, i luoghi utilizzati come set, i protagonisti (registi e attori), le produzioni indipendenti locali.
Bergamo e Brescia, le città illuminate dal cinema, questo il titolo del convegno, è una ricognizione tra le due città capoluogo e i rispettivi territori nel cinema italiano dagli anni ’40 del Novecento a oggi; due città e due territori che, tra produzioni italiane e internazionali, hanno saputo ricavarsi uno spazio sia nell’immaginario più strettamente cinefilo che in quello più dichiaratamente popolare. Non mancherà poi l’analisi di un altro aspetto importante della suddetta presenza, costituito dall’affermazione negli ultimi decenni di alcuni attori – bergamaschi in particolare – tra grande e piccolo schermo nonché in ambito teatrale. A chiudere: uno sguardo sul presente, sull’attività di produzioni indipendenti che lavorano con passione e capacità nella realtà bresciana e bergamasca tra ricerca, documentario e fiction.
Entrando nello specifico:
- Enrico Danesi:
Un secolo (breve) di set bresciani - Lorenzo Donghi e Sebastiano Pacchiarotti:
Bergamo al cinema: Città Alta sul grande schermo - Caterina Rossi:
Giorgio Pasotti: un corpo tra grande e piccolo schermo - Lorenzo Rossi:
Entre les murs. Storie di cinema indipendente nella Bergamo di oggi - Paolo Fossati:
Riqualificare la periferia dell'impero: poesia e tenacia delle produzioni indipendenti bresciane
Un panorama storico sul rapporto tra i luoghi di Brescia come possibili set e il cinema, descrivendone la parabola che da una dapprima tiepida attenzione hanno portato al momento importante ma, per così dire, irrisolto, costituito dagli anni ’70 fino alle nuove prospettive apertesi a partire dagli anni Duemila.
Enrico Danesi, nato a Brescia nel 1968, ha alle spalle svogliati studi giuridici a Pavia e Granada. Ha fatto il direttore di un ufficio di programmazione cinematografica, il sindaco, il giornalista. È critico cinematografico per il “Giornale di Brescia”, testata per la quale segue anche la musica e la boxe (accoppiata strana, in effetti); collabora con “Teletutto”, in passato lo ha fatto con Radio Marconi e Radio Capital. Ha fatto parte della squadra di “Duel”, di “Duellanti”, ora di Duels.it. Ha inoltre scritto saggi per volumi collettivi di critica e storia del cinema. È sommelier e, poiché oltre al vino ama follemente pure il calcio (qui il binomio è meno bizzarro), fa il Responsabile della Comunicazione di Football Club Lumezzane.
Un’analisi di Bergamo nelle produzioni sia nazionali che estere, con particolare attenzione alla Città Alta, e sulle differenti letture che di volta in volta ne hanno evidenziato le particolarità storiche, architettoniche e simboliche.
Lorenzo Donghi è RTDb presso l’Università degli Studi di Pavia, dove insegna nel Corso di Laurea Triennale in Lettere e nel Corso di Laurea Magistrale in Scritture e progetti per le arti visive e performative. Si occupa di studi cinematografici e visuali, ha condotto una ricerca sulla rappresentazione bellica contemporanea (Scenari della guerra al terrore, Bulzoni 2016), e i suoi attuali interessi vertono intorno alle forme di visualizzazione del corpo in ambito medico-scientifico, in particolare nelle bande di spettro elettromagnetico non percepibili dalla visione umana.
Sebastiano Pacchiarotti si è laureato nel 2022 presso l’Università degli Studi di Pavia con una tesi sul rapporto tra Cinema e Storia in chiave ucronica. Da novembre 2022 è dottorando di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove conduce una ricerca di mappatura, ricostruzione e valorizzazione dell’esercizio cinematografico nel territorio lombardo, con attenzione particolare verso le trasformazioni che la sala ha vissuto in prospettiva storica.
Una riflessione sull’evoluzione dell’attorialità di Giorgio Pasotti – nel contesto degli interpreti italiani della sua generazione – tra grande e piccolo schermo, dagli esordi come corpo atletico nei film d’azione alla successiva duttilità espressiva a tutto campo.
Caterina Rossi insegna Storia del cinema e Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti LABA di Brescia. Il cinema nordamericano è tra i suoi interessi principali, con particolare attenzione alle questioni della recitazione e del divismo. Ha pubblicato le monografie Nicole Kidman (L’Epos, 2011) e Robert De Niro. Riflessioni sull’attore: esordi, New Hollywood, Scorsese (Finoia Editore, 2023). Fa parte del comitato di selezione della Mostra Concorso di Bergamo Film Meeting, dove cura anche gli incontri con gli autori.
Una ricognizione delle produzioni indipendenti bergamasche per mostrare come esse si posizionano nella tradizione e nella memoria della città utilizzando linguaggi fatti di generi e stili differenti per raccontarne la ricchezza artistica e culturale del territorio.
Lorenzo Rossi è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Si occupa prevalentemente, nell’ambito dei visual studies, del rapporto fra cinema, storia e arti figurative. È autore di monografie, saggi scientifici e articoli su volumi e riviste di cultura visuale di ambito nazionale e internazionale. È redattore della rivista “Cineforum” e collabora con diversi festival cinematografici fra cui il Torino Film Festival. Svolge inoltre l’attività di formatore di educazione all’immagine presso i ministeri della Cultura e dell’Istruzione.
Una mappa delle realtà produttiva indipendenti bresciane a partire dagli anni ’80 a questi ultimi, sottolineandone la vivacità della ricerca, le attenzioni riscosse in ambito documentaristico e la dinamicità multiculturale mostrata in anni recenti.
Paolo Fossati (Brescia, 1976) è critico cinematografico per “Il Giornale di Brescia” e “Il Ragazzo Selvaggio”, ha scritto per “Duel”, “Duellanti”, “EffettoNotte” e l’“Illustratore Italiano”. È docente all’Università degli Studi dell’Insubria e all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, conduce dal 2007 la rassegna cinematografica dedicata alle scuole del Cinema Nuovo Eden, Fondazione Brescia Musei. È stato speaker di TEDxBrescia e ha co-diretto Mamme Volanti (2022), selezionato dal CNC per “Dieci corti in giro per il mondo”.
Gli interventi si terranno in Sala Galmozzi a partire dalle ore 15.30 di venerdì 29 settembre e proseguiranno nella giornata di sabato 30 a partire dalle ore 10.30 fino alle ore 18.30 circa. A corredo del convegno: la proiezione di Colpire al cuore (1983) di Gianni Amelio, alle ore 21.00 di venerdì 29 all’Auditorium di Piazza della Libertà e la presentazione del numero speciale monografico extra di Cineforum Rivista, alle ore 12.00 di sabato 30 settembre in Sala Galmozzi. Il numero speciale, interamente dedicato a Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, riprende gli argomenti del convegno, ampliandoli però con l’aggiunta di ulteriori sezioni: una dedicata ai registi bergamaschi e bresciani che – ciascuno con le sue specificità stilistiche e con differente continuità – hanno trovato ispirazione nei luoghi della loro origine/formazione; un’altra costituita da quattro interviste agli attori bergamaschi più noti in questo momento, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giorgio Marchesi e Giorgio Pasotti; infine, una sezione in cui il tema delle location viene approfondito con l’analisi storico/critica di sequenze provenienti da film d’autore italiani e stranieri.
Il convegno e il numero speciale di Cineforum Rivista sono a cura di Adriano Piccardi.
Il programma:
Ingresso libero, senza prenotazione
Venerdì 29 settembre
Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo ore 15.30
Un secolo (breve) di set bresciani di Enrico Danesi

Brescia e il cinema: il fermento degli albori cinematografici e la sostanziale disattenzione dell’industria cinematografica verso la città e la sua provincia quali location, fino ad arrivare agli anni ’70, che rappresentano di fatto un’occasione mancata. Quindi, gli autori bresciani e l’assoluta non ascrivibilità a Brescia di autori/sceneggiatori talvolta associati ad essa (Luigi Comencini, Agenore Incrocci, Mario Camerini). Un’attenzione rivolta alla particolarità del Lago di Garda, per concludere con gli anni Duemila, che finalmente lasciano intravedere un lieve cambio di prospettiva.
a seguire
Giorgio Pasotti: un corpo tra grande e piccolo schermo di Caterina Rossi

Bergamasco, classe 1973 e con trent’anni di carriera alle spalle. Dagli esordi internazionali come attore/artista marziale, ad “attor giovane” e volto quotidiano nel cinema italiano degli anni ‘90 e nella fiction nei Duemila. L’approdo su grande schermo di Giorgio Pasotti avviene come corpo atletico nel cinema d’azione in seguito a un periodo di studio in Cina, ma è con I piccoli maestri di Daniele Luchetti (1998) che l’attore trova un nuovo spazio espressivo. Volto nei primi film di Gabriele Muccino, con l’interpretazione ne L’ultimo bacio (2000) si avvia verso una carriera duttile, che coniugherà cinema, televisione e teatro. Attraverso un percorso analitico, si propone una riflessione sull’evoluzione dell’attorialità di Giorgio Pasotti, entro il contesto degli interpreti italiani della sua generazione, tra grande e piccolo schermo.
ore 18.30
Piccolo aperitivo.
Auditorium di Piazza Libertà – Bergamo ore 21
Colpire al cuore di Gianni Amelio (Italia, 1983, 105’, col.)

Emilio è un giovane studioso e introverso. Suo padre Dario è un brillante professore universitario che intrattiene rapporti stretti con un gruppo di ex studenti, in particolare con Sandro Ferrari. Quando quest’ultimo muore in uno scontro con la polizia, Emilio sospetta che il padre sia coinvolto in attività terroristiche. Il rapporto fra i due comincia a deteriorarsi. Emilio prende a seguire il padre, a osservarne i movimenti, a scattare foto, e rilascia infine una dichiarazione alla polizia che porta Dario all’arresto.
La storia essenziale di Colpire al cuore si sarebbe potuta svolgere in qualsiasi altro contesto storico occasionale (e Amelio l’ha dimostrato con Così ridevano che, nella sua filmografia, mi sembra il “film gemello” di Colpire al cuore). Il conflitto genitori e figli, norma e innovazione, non è appalto esclusivo della generazione “sessantottina”, anche se a ognuno di noi resta nel cuore l’idea di aver tentato più di altri di materializzare l’utopia. E forse resta anche un sotterraneo, inespresso senso di colpa per il vuoto lasciato alle generazioni successive. «Non ce ne sono più, di cause buone, coraggiose…»; ma questa era la grande mancanza lamentata da Jimmy Porter già negli anni 50 in Ricorda con rabbia di Osborne. Dopo, la naturale ribellione a padri e fratelli maggiori è dovuta passare inevitabilmente per il ristabilimento dell’ordine, il ripristino di valori negati o, tragicamente, per l’autoannientamento. In questo senso, Colpire al cuore è un film di lancinante attualità politica, quasi l’autore, spostando il punto di vista del padre al figlio, avesse intuito e anticipato la deriva psicologica verso la quale un’intera società, la nostra, si sta muovendo.
Sabato 30 settembre
Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo ore 10.30
Bergamo al cinema: Città Alta sul grande schermo di Lorenzo Donghi e Sebastiano Pacchiarotti

Nel corso dei decenni, Bergamo è stata in più occasioni scelta come location di numerosi lungometraggi, che ne hanno visto mettere in risalto in particolare i suoi luoghi più suggestivi e caratteristici. È soprattutto dal Dopoguerra che la città ha assunto questa particolare qualità cinematografica, con produzioni anche radicalmente diverse tra loro che hanno spaziato dal dramma storico alla commedia all’italiana, dal giallo a tinte fosche all’horror sovrannaturale. L’intervento, prendendo in considerazione un ampio corpus di produzioni sia nazionali che estere in un arco temporale che va dalla seconda metà degli anni ‘40 a oggi, intende offrire una panoramica sulla rappresentazione filmica di Bergamo – in particolare di Città Alta, la sua parte cinematograficamente forse più rilevante – focalizzandosi su come gli stessi luoghi siano stati, di volta in volta, interpretati secondo differenti letture, che ne hanno evidenziato le peculiarità storiche, architettoniche, socioculturali, quando non simboliche.
ore 12.00
Presentazione numero speciale monografico Cineforum rivista BGBS2023.
ore 13.30
Light break.
ore 15.30
Entre les murs. Storie di cinema indipendente nella Bergamo di oggi di Lorenzo Rossi

Esiste un cinema indipendente a Bergamo? Anche se non è facile riuscire a mappare un fenomeno tanto discontinuo e sfumato come quello delle produzioni indipendenti – e nonostante l’ingombrante vicinanza con Milano e l’affollato panorama produttivo lombardo – di esperienze attive in questo campo nella città e provincia orobica ce ne sono diverse e tutte a loro modo peculiari. Negli ultimi anni infatti alcune realtà produttive hanno arricchito e reso variegata l’offerta cinematografica della bergamasca molto più che in passato. Un fatto che dimostra come la scelta di fare cinema in modo indipendente sia soprattutto sintomo della capacità di adattarsi ai cambiamenti e alle dinamiche sempre più complesse e alle nuove forme linguistiche del cinema contemporaneo. Questo intervento ha l’obiettivo di rintracciare le esperienze di cinema indipendente attive a Bergamo e provincia non tanto per fornirne una mappatura o ricognizione, ma per osservare come esse si posizionano nella tradizione e nella memoria della città e come – ognuna a modo suo – e sappia usare il proprio linguaggio (fatto di generi e stili differenti) per raccontare un territorio tanto ricco di arte, cultura e storia.
a seguire
Riqualificare la periferia dell’impero: poesia e tenacia delle produzioni indipendenti bresciane di Paolo Fossati

Brescia esprime un genius loci cinematografico grazie al tenace lavoro di una serie di professionisti del territorio. Un impegno che ha trovato il respiro del lungometraggio per merito di Franco Piavoli, classe 1933, il maestro de Il pianeta azzurro (1981), anima della Zefiro Film con il figlio Mario, anch’egli regista. Paladino dell’indipendenza è Silvano Agosti, che nella provincia d’origine ha ambientato opere come Uova di garofano (1991) e si è fatto testimone della Storia con Brescia 1974. Strage di innocenti (1994). Pilastro produttivo è Albatrosfilm, fondata nel 1986, attiva su una cinquantina di progetti audiovisivi all’anno e che esprime piglio cinematografico in opere come 2 mesi Brescia 2020 di Ale Milini e Nicola Lucini. Ci sono poi il veterano Marco Preti, pluripremiato documentarista alla guida di Coral Climb Production, fondata nel 1985 e, dal 2011, la dinamica 5e6, con in scuderia Elia Moutamid (Talien, Kufid e il recente Maka), Andrea Grasselli e Suranga Katugampala.
18.30
Piccolo aperitivo.
Domenica 1° ottobre
Sala Galmozzi, via Tasso, 4 – Bergamo 10.30
Consiglio Federale FIC e votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo FIC (triennio 2024-2026)
(incontro riservato ai delegati dei circoli)
intervengono: Adriano Piccardi (Presidente), Enrico Zaninetti (Tesoriere), Daniela Vincenzi (Segretario), Barbara Rossi e Sergio Grega (Vicepresidenti)
Per Capitale Italiana della Cultura 2023, FIC – Federazione Italiana Cineforum è partner di AM!
In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, l’Associazione Abbonamento Musei propone la tessera AM come strumento privilegiato per la partecipazione agli eventi del 2023, con particolare attenzione al pubblico residente e al pubblico di prossimità, obiettivo condiviso con FIC – Federazione Italiana Cineforum. AM sarà l’occasione per questo pubblico di accedere in maniera organica all’offerta culturale del 2023, integrando l’offerta museale con quella dello spettacolo dal vivo e degli eventi. AM diventa così un pass per conoscere e vivere gli eventi in programma.
Sei un abbonato a Cineforum Rivista o un tesserato di un circolo aderente alla FIC? Per te uno sconto dedicato di 5 euro sull’acquisto della tessera Abbonamento Musei Lombardia Valle D’Aosta (40 euro anziché 45 euro)*. Con la tessera accedi a tutti gli eventi del progetto “Cinema al cuore” e accumuli punti loyalty! Come? Basta inquadrare il QR code “Cinema al cuore” all’ingresso di ogni evento (biglietterie o punti di validazione). L’acquisto della tessera AM non è vincolante per l’accesso agli eventi di “Cinema al cuore”, ma se scarichi l’app e inquadri il QR code ad ogni accesso, puoi raccogliere punti e ottenere benefit! Tra i premi della campagna loyalty AM, FIC mette in palio 35 abbonamenti in formato digitale .pdf (valore 24 euro/cad.) e 15 abbonamenti cartacei (valore 40 euro/cad.).
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*La tessera consente l’ingresso libero ogni volta che lo si desidera, per 365 giorni dalla data di acquisto, ai siti culturali aderenti al progetto (musei, siti archeologici, ville, giardini e castelli, collezioni permanenti e temporanee, e alle mostre in essi allestite). Basta quindi presentare la tessera alla biglietteria del museo per ottenere il titolo di entrata gratuito.
